MOSCA: SFRATTO ALLA RUSSA CON GLI SPETSNATS

Sfratto con gli spetsnats a Mosca. Gli spetsnats (squadre speciali di polizia usate anche per l'ordine pubblico) erano stati chiamati dall'ufficiale giudiziario che doveva sfrattare un intero palazzo a via Stavropol'skaja, Ljublino, sud est della capitale russa. Andava fatto eseguire infatti, l'ordine del tribunale secondo cui “le condizioni abitative erano inadeguate”, data la vetusta età dell'edificio Gli inquilini, in tutta risposta, si erano barricati in casa da dove poi sono stati cacciati con l'uso della forza (manganelli, pugni, calci, donne prese per i capelli), azione continuata poi davanti al portone quando gli adulti avevano tentato un blocco per impedire alla polizia di salire negli appartamenti dove erano stati custoditi i bambini. Gli sfrattati, tutti ex-operai della compagnia metallurgica “PromEks” che aveva messo a disposizione gli appartamenti per i suoi dipendenti (in Russia e nell'ex-Urss accadeva spesso. Poi con le privatizzazioni si è spalancato il baratro per molti inquilini-lavoratori), hanno tentato una resistenza inutilmente. La “PromEks”, fallita nel 2010, era finita nel gran calderone della “RosImushestvo”, l'agenzia di Stato sulle proprietà pubbliche, che poi aveva trasferito la gestione ad una società universitaria, la “MIREA” (del prestigioso ateneo di Stato, Mgu Lomonosov). Di fronte alle rimostranze degli inquilini (“abito qui dal '94, siamo un po' sacrificati in cinque persone dentro un piccolo spazio ma ci siamo sempre trovati bene”, ha spiegato Avtandil Levanovic Mikaberidze, 60 anni, ancora sanguinante in volto per le manganellate) gli spetsnats hanno risposto soltanto: “Avete dieci giorni di tempo per appellarvi ad un tribunale”. Però intanto se ne sono dovuti andare. Sul posto erano presenti anche alcuni funzionari della “MIREA” i quali, secondo quanto riporta la Novaja Gazeta, non solo non hanno mosso un dito ma sembravano ridere e sogghignare di fronte a quello che stava accadendo davanti ai loro occhi. Alla fine i poliziotti sono riusciti a salire negli appartamenti, hanno preso una donna col bambino in braccio e l'hanno trascinata fuori per i capelli e poi hanno gettato tutti i mobili e gli oggetti personali dalla finestra. Quindi se ne sono andati. Non prima di aver minacciato un altro inquilino, già colpito dai poliziotti, che sarebbero ritornati e gliene avrebbero date altre. L'ambulanza alla fine ha portato in ospedale qualcuno degli sfrattati.

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