L'ALBERGO IZMAILOVO; PARTE PRIMA


Inutile dire che il taxista era in realtà uno tranquillissimo che mi scarrozzò per una cifra più che abbordabile dall'aeroporto di Domodedovo a Mosca (una distanza ben più superiore da quella del Leonardo da Vinci a Roma, per dire). Arrivato a destinazione, confortato e soddisfatto per essere arrivato a destinazione per quel mio primo viaggio nell'ignoto che per rappresentava Mosca, gli diedi anche una cospicua mancia (all'epoca avevo una certa disponibilità economica). Ormai erano le due di notte circa e sobbarcarmi le pratiche burocratiche alla reception dell'hotel Izmailovo (gamma), riuscii a fatica (non so, non era giunta in tempo la registrazione). Però gli impiegati si mostrarono gentilissimi e nonostante il fatto che io a volte sia un testone (quando non capisco le cose) si mostrarono sempre gentili e disponibili. "Intanto prenda posto in camera, si riposi. Domani finiremo di controllare". L'hotel era grande, enorme all'interno. Anche un po' pacchiano, caratteristica delle situazioni troppo sfarzose. C'erano negozi, di ogni tipo, al suo interno: farmacie, abbigliamento, casalinghi, pelletterie. Ogni cosa. C'erano anche le prostitute. Lo scoprii qualche giorno dopo quando ogni tanto scendevo a ora tarda nella hall dalla stanza. Con loro sempre tizi corpulenti, capelli a zero e nonostante il freddo glaciale esterno, tutti strizzati nelle loro t-shirt nere d'ordinanza. Ma questo lo vidi nei giorni successivi. la prima sorpresa invece, nella mia prima mattina all'Izmailovo, fu vedere l'alba che in Russia d'inverno non giunge mai prima delle 10 e ha l'aspetto di una striscia di fuoco assolutamente simmetrica che divide sopra e sotto (...continua...)

Commenti

Post popolari in questo blog